Il “Tavolo delle Regioni” approfondisce l’esperienza della Lombardia

4 marzo 2021

Molto partecipato anche il secondo incontro di “scambio” dedicato alle amministrazioni regionali per favorire un dialogo sulle politiche di riordino e di promozione dell’associazionismo intercomunale. Dopo il Veneto è stata ora la Lombardia.

La Regione è stata rappresentata da Luca Dainotti, Direttore della Direzione Generale enti locali, Montagna e piccoli comuni, Sabino De Meo, funzionario della medesima struttura, Alberto Ceriani, docente dell’Università degli Studi di Pavia, che collabora con la Direzione. Hanno poi partecipato ai lavori, oltre ai referenti delle altre 8 Regioni, che hanno già sottoscritto un Protocollo di intesa con il Dipartimento per gli Affari Regionali e le Autonomie (DARA), anche i rappresentanti delle Regioni Valle d'Aosta e Friuli Venezia Giulia, in aggiunta agli esperti del Progetto ITALIAE promosso nell’ambito del PON “Governance e Capacità istituzionale 2014-2020”.

I lavori, moderati da Francesco Minchillo, sono stati avviati da Giovanni Vetritto, Direttore Generale dell’Ufficio I del DARA, che ha sottolineato come la Lombardia costituisca, anche sulla base dei suoi retaggi storici, un’esperienza preziosa a causa di una frammentazione amministrativa di partenza, particolarmente accentuata.

Nella loro introduzione, i relatori hanno delineato le particolarità demografiche, economiche e amministrative della Regione Lombardia, mettendone in evidenza la complessità, ma anche il ruolo di primo piano che questo territorio riveste nel quadro complessivo del sistema Unione europea.

Sono state poi illustrate le modalità con cui l’amministrazione regionale ha scelto di gestire il particolare reticolo amministrativo esistente, con soluzioni peculiari, caratterizzate da scelte normative molto specifiche ed una gestione organizzata di diverse tipologie di incentivazioni finanziarie disponibili, in particolare per il supporto alle funzioni fondamentali condivise attraverso lo strumento delle Unioni di Comuni.

Dettagli relativi al Registro regionale delle Unioni, gli indici di svantaggio considerati e la descrizione degli asset di servizio locale maggiormente sviluppati (“leader”), hanno poi completato il quadro generale in tema di strategie di riordino territoriale. Tra gli elementi di riflessione posti vi è stato anche quello di un calo negli ultimi anni della formazione di nuove Unioni.

Nell'ultima parte dell’incontro sono stati affrontati in modo ancora più approfondito una serie di questioni introdotte dalle domande da parte di alcuni dei partecipanti, in particolare vertenti sui seguenti temi: la persistente centralità delle Province lombarde nel quadro della gestione amministrativa territoriale, i criteri adottati per la distribuzione delle risorse ai diversi fenomeni di associazionismo intercomunale e il possibile sviluppo delle Comunità Montane, dopo la scelta di mantenimento delle stesse.

Nei prossimi mesi ITALIAE promuoverà nuovi incontri che vedranno altre Regioni illustrare le proprie scelte e strategie in merito al tema del riordino territoriale e di promozione dell’associazionismo intercomunale.

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