ITALIAE a ForumPA 2021: le sfide dei territori per la ripartenza

23 giugno 2021

In occasione dell’edizione 2021 di ForumPA, ITALIAE ha voluto ribadire l’importanza dell’esperienza dei territori, offrendo alle Unioni dei Comuni, alle Comunità Montane ed alle Regioni un’occasione di racconto e di approfondimento riguardo alle questioni che da qui a breve, una volta superata l’emergenza Covid e in virtù del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, si troveranno ad affrontare.

L’incontro, condotto in studio da Francesco Minchillo, esperto del Progetto ITALIAE e già coordinatore delle attività, si è articolato in:

1)  una breve presentazione di ITALIAE, a cura di Claudia Avolio, consulente per il progetto;

2) uno spazio dedicato ai video provenienti dai territori sui temi della resilienza, della digitalizzazione e del reskilling;

3) uno spazio dedicato agli esperti che hanno fornito un’analisi puntuale di ogni argomento;

4) infine, le conclusioni di Giovanni Vetritto, Direttore Generale dell’Ufficio I del DARA.

Sono stati Stefania Di Cicilia, Sindaco di Villamaina (AV) e Presidente dell’Unione Comuni Terre dell’Ufita, Giovanni Palli, Presidente della Comunità Montana dell’Oltrepò Pavese, e Stefano Pisani, Sindaco del Comune di Pollica, ad introdurre il discorso sulla comunità resiliente e sul ruolo delle aree rurali e montane del Paese per la ripartenza.

Alla domanda da studio su quali siano le strade che possono favorire e dare forza alla ripresa auspicata, è intervenuto Marco Bussone, Presidente UNCEM, che ha evidenziato, in sintesi , tre concetti chiave:

“Strategie, risorse e futuro.  Del resto sono i sindaci stessi, come abbiamo ascoltato, a mostrare una vitalità notevole in termini di progettualità.” 

Gli ha fatto seguito Luca Masneri, Sindaco di Edolo (BS), che ha voluto sottolineare come per ogni discorso relativo alla ripresa si debba porre “la persona al centro.” “Pertanto” – ha continuato – “dovessi indicare tre parole chiave essenziali, indicherei famiglie, comuni e corpi intermedi”.

Altro tema affrontato nel corso dell’evento è stato quello della digitalizzazione. A parlarne, in un breve intervento registrato, sono stati Arianna Cecchini, Presidente dell’Unione Valdera, Pietro Macaluso, Presidente dell’Unione Madonie, e Antonio Tommasi, Dirigente della Regione Puglia.

Da un lato, la digitalizzazione della PA e la valorizzazione del dato pubblico sono necessari e molte sono le aspettative; dall’altro, sono evidenti le difficoltà in un Paese a velocità diverse come l’Italia: come fare? Questa è stata la domanda che Francesco Minchillo ha rivolto ad Alessandra Poggiani, della Fondazione Human Technopole  , e al Professor Giuliano Noci, Docente del Politecnico di Milano.

Poggiani ha voluto far notare intanto come “la pandemia – anche tragicamente - abbia accelerato quel processo di digitalizzazione che gli esperti da tempo preconizzavano.” E di come “il dato pubblico – con tutte le cautele del caso – costituisca una grande ricchezza per lo Stato.” “Il problema sono le risorse”, ha concluso.

In perfetto accordo sul tema delle risorse, il Professor Noci ha voluto tuttavia sottolineare come “queste, da sole, non bastino, ma occorra una rivoluzione culturale, che parta da una definizione chiara riguardo a cosa servano i dati e da un investimento nelle competenze.”

Della valorizzazione e dell’acquisizione di nuove competenze, appunto, nel settore pubblico, ne hanno parlato Elena Gamberini, Direttore Generale dell’Unione Bassa Reggiana, Anna Maria Giacomelli, Direttore Generale della Federazione dei Comuni del Camposampierese, e Pietrangelo Panichi, Sindaco di Ancarano (TE).

Su questo tema è intervenuta Anna Giorgi, Docente presso l’Università della Montagna, affermando che “già avere la consapevolezza, da parte dei Comuni e delle Unioni di Comuni, che occorrano nuove figure, nuove competenze, è un notevole passo avanti per l’evoluzione della governance degli enti locali.”

La professoressa Giorgi ha sottolineato come questa consapevolezza sia propria di territori tanto diversi, dimostra “come la diversità sia l’anima del Paese”.

“Ora si tratta di gestire questo valore della diversità” - ha aggiunto Alessandro Sterpa, Professore dell’Università degli Studi della Tuscia - “una diversità non solo territoriale, ma una diversità da seguire anche nel corso del tempo. L’idea di transizione, e non solo digitale ed ecologica, sarà un concetto perenne, così come quella di una formazione permanente del personale.”

In chiusura, dopo i ringraziamenti agli ospiti intervenuti, il Direttore Generale Giovanni Vetritto ha voluto far notare “come un progetto dal basso che fa di  una forte azione di networking il suo obiettivo, quale è ITALIAE, abbia fatto emergere realtà locali di estremo interesse e di notevole evoluzione sul piano del governo del territorio, anche in un periodo critico come quello attuale.”

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