21 settembre 2023
Il 24 luglio 2023 è stata approvata la “Relazione sulla gestione finanziaria degli Enti Locali” della Corte dei conti, una pubblicazione che affronta il tema della finanza locale negli esercizi 2020-2022. L’analisi tiene in considerazione l’attuale scenario macroeconomico dell’Europa e dell’Italia e approfondisce il tema delle fusioni e delle Unioni di Comuni, il nucleo del Progetto “ITALIAE”.
La Corte presenta le fusioni di Comuni come un fenomeno che genera molti vantaggi in quanto consentono di sfruttare a pieno le economie di scala.
Si sottolinea, inoltre, come gli incentivi destinati alle fusioni di Comuni abbiano effettivamente raggiunto gli obiettivi prefissati, in termini di efficacia, efficienza ed economicità dell’azione amministrativa.
Infine, si suggerisce la necessità di favorire un processo bottom-up per lo sviluppo futuro di nuove fusioni.
Le Unioni di Comuni sono, a parere della Corte dei conti, in grado di servire efficacemente il cittadino e di rispondere a bisogni anche molto complessi, tanto che potrebbero svolgere un vero e proprio ruolo di “registe della meta governance".
Nella relazione sono evidenziate anche alcune criticità di questo modello come il possibile disaccordo che può nascere tra i Comuni appartenenti all’Unione nella gestione delle funzioni associate e la difficoltà dei cittadini ad esercitare la partecipazione democratica durante la vita dell’Unione.
La media nazionale di adesione dei Comuni alle Unioni è del 40,3%, ma in molte Regioni si rilevano dati al di sopra della media: l’Emilia-Romagna, con l’81,5% dei Comuni aderenti, la Sardegna e il Friuli-Venezia Giulia, con una percentuale superiore al 70%. I dati delle Regioni sotto la media, come Liguria, Veneto o Basilicata, dimostrano che in alcune grandi Regioni italiane non sono state comprese e colte a pieno le opportunità che possono derivare dalla gestione in forma aggregata.
I dati utilizzati a supporto del contenuto qualitativo del capitolo della relazione dedicato alle fusioni e alle Unioni di Comuni sono stati tratti dalla banca dati del Progetto “Open ITALIAE”, che è stata definita “un’utile base informativa sulle Unioni dei Comuni”. Tali dati sono stati elaborati dalla Corte nella forma di grafici che aiutano a comprendere meglio le specificità e la diffusione dei fenomeni associativi in oggetto.
Ad esempio, i dati di “Open ITALIAE” sono stati utilizzati per individuare le macro-funzioni maggiormente condivise all’interno delle Unioni; tale informazione può essere utilizzata per comprendere quali siano le necessità dei Comuni e in quali funzioni sia più conveniente investire per garantirne la loro gestione associata.