Ruolo centrale degli enti locali nel Piano per la digitalizzazione della PA 2020-2022

2 settembre 2020

“Il ruolo delle PA regionali e locali è particolarmente rilevante nel processo di innovazione tecnologica”. È quanto afferma il Piano triennale per l’informatica della Pubblica Amministrazione 2020-2022, pubblicato ad agosto dall’Agenzia per l’Italia Digitale (AGID) in collaborazione con il Dipartimento per la Trasformazione Digitale, che punta alla crescita di una società sempre più digitalizzata a partire dalla Pubblica amministrazione in quanto motore e centro propulsivo per l’Italia.

La centralità degli enti locali nel processo di innovazione della PA è legata, si legge, all’alto tasso di frammentazione amministrativa del nostro Paese. Le azioni attuative terranno conto del principio di prossimità e saranno tarate sui diversi livelli della PA per garantire vantaggi immediati a cittadini e imprese.

Il documento è il terzo del genere, in ordine di tempo, dopo i piani 2017-2019 e 2019-2021 di cui rappresenta la naturale evoluzione. Dopo la definizione di un modello strategico e i dettagli per la sua implementazione, il nuovo Piano è focalizzato sulla realizzazione delle azioni previste, 200 nei vari ambiti. Alcuni di questi Interventi dovranno essere realizzati, e questa è la grande novità rispetto alle edizioni precedenti, dalle singole amministrazioni con una forte attenzione ai risultati.

Adozione del modello cloud, interoperabilità, utilizzo di software con codice aperto (open source) sono alcuni dei principi cardine del Piano che lancia il concetto di “bene comune” in riferimento ai dati pubblici da valorizzare e rendere accessibili ai cittadini e alle imprese in modo sicuro garantendo la protezione dei dati personali. Il concetto di open source è cruciale per massimizzare il riuso dei software sviluppati dalla PA e promuovere la condivisione di conoscenza e di soluzioni già testate. Per favorire il riutilizzo nonché aumentare la qualità dei dati pubblici, i comuni al di sotto dei 5mila abitanti potranno sfruttare meccanismi di sussidiarietà ad esempio attraverso le Regioni.

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