Case Study: l’Unione dei Comuni Valdichiana Senese

16 marzo 2020

L'Unione dei Comuni Valdichiana Senese, che ha aderito alla Community del Progetto, si racconta nelle sue criticità e prospettive di sviluppo. Qui di seguito lo studio di caso dell'Unione.

Le informazioni presentate sono state raccolte a seguito di un’attività di analisi dei fabbisogni realizzata da ITALIAE come azione di supporto ai processi associativi in essere. Il presente contributo è stato realizzato con il supporto dei referenti dell’Unione, per l’occasione rappresentata Francesco Landi, Vice Presidente e Giuseppe Stasi, Dirigente Area Amministrativa.

Uno sguardo all’Unione dei Comuni Valdichiana Senese

  • Nata nel 2008 (10 Comuni, 61.255 abitanti); diversi Comuni provengono dall’esperienza delle associazioni intercomunali;
  • N. 28 risorse; organizzazione in ‘Aree funzionali’ (amministrativa, tecnica, finanziaria); personale distaccato presso l’Unione;
  • Peculiarità: Comuni con dimensioni ed esigenze gestionali diverse; alcuni servizi coinvolgono tutti i Comuni, mentre altri solo i Comuni che hanno ritenuto proficuo avvalersi del modello dell’Unione;
  • Criticità: gestione giuridica ed economica del personale;
  • Sviluppo: Piano Strutturale Intercomunale (turismo-sociale-istruzione).

Peculiarità del modello organizzativo

L’Unione è composta da 10 Comuni. Si tratta di una realtà molto frastagliata, con Comuni di diverse dimensioni. L’Unione ha una storia che anticipa la normativa che obbliga i piccoli Comuni ad associare le funzioni fondamentali. I Comuni avevano deciso di gestire insieme 28 funzioni associate tra cui pari opportunità, Suap, VIA, protezione civile, CUC, gestione economica del personale, fino ad arrivare a funzioni più propulsive di disegno e programmazione della strategia locale (come per le attività di sviluppo del turismo). Ultimatamente l’Unione ha messo insieme le forze per dare vita al processo di costruzione del Piano strutturale intercomunale. La grande sfida è stata quella di accelerare il processo normativo di obbligo delle funzioni fondamentali: 5 Comuni sotto i 5 mila abitanti hanno deciso di mettere in Unione la polizia municipale, oltre a tutti gli uffici tecnici e gli uffici della ragioneria e dei tributi. Questo passaggio è stato molto impegnativo, per non dire massacrante, in quanto si è trattato di un lavoro affidato essenzialmente alla buona volontà e all’eroismo di sindaci – che sotto i 5.000 abitanti percepiscono 400 euro al mese – ma anche all’impegno delle strutture organizzative che si trovano di fronte a vincoli importanti a livello assunzionale che mettono in ginocchio i tecnici e la volontà politica. In particolare, occorrono tre anni per il distacco del personale che poi deve evolversi in mobilità. Spesso, per processi così complessi – soprattutto in territori come la Toscana dove il campanilismo è molto acceso – non sono sufficienti nemmeno tre anni. Quindi, l’idea di istituzionalizzare i confronti tra Unioni è importante perché è fondamentale andare a trovare sintesi e confrontare esperienze. L’Unione della Valdichiana Senese si è trovata ad associare funzioni senza avere una sorta di manuale d’istruzione: pertanto, si è stati costretti ad improvvisare, trovando spesso molte difficoltà.
Nonostante ciò l’Unione è riuscita da un lato a far sopravvivere i piccoli Comuni di 1.000/2.000 abitanti garantendo delle professionalità che spesso questi piccoli territori non avevano e non potevano più assumere, rischiando di restare schiacciati; allo stesso tempo, in un momento storico (legge Delrio) che non ha dato particolari certezze alle province, l’Unione ha assistito alla soppressione delle agenzie di promozione territoriale in provincia di Siena. Quindi allo stesso tempo, l’Unione ha dovuto gestire non solo le funzioni fondamentali, ma anche un tavolo di confronto e di sintesi per lo sviluppo socio-economico dei territori.

Prospettive di sviluppo e richieste

Le principali criticità riguardano il tema dei distacchi del personale. Sul tema dell’apertura degli spazi assunzionali, ovviamente l’Unione avrebbe bisogno di un supporto economico: è vero che a medio e lungo termine le Unioni sono processi che dovranno produrre economie di scala, ma all’inizio dell’esperienza, come qualsiasi start-up, l’Unione ha bisogno di un input iniziale di investimento importante per arrivare a quello che è l’uniformità dei processi, anche di carattere tecnologico.
L’Unione si è finora caratterizzata per il grande trasporto: si è trattato di un coinvolgimento che ha permesso di dare un migliore servizio al cittadino, ma ciò accade solo se si trova una sintesi tra le volontà politiche dei vari Comuni e la struttura amministrativa che manda avanti il processo di associazionismo. Il confronto tra Unioni rappresenta uno dei pochi spazi in cui i rappresentanti delle Unioni si sentono capiti perché le Unioni spesso vengono bistrattate come un ente di cui non si sa bene il futuro. Si tratta, tuttavia, dalla prospettiva della Valdichiana Senese, di confronti fondamentali.

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