Focus: Reskilling dei lavoratori, valorizzazione e acquisizione di nuove competenze nel settore pubblico

15 giugno 2021

Nella cornice di Forum PA 2021, il PON Governance e Capacità Istituzionale 2014-2020 ha lanciato una serie di eventi, rientranti nel contenitore tematico: “Una PA più forte per contribuire alla ripresa”.

In questo spazio, ITALIAE, Progetto promosso dal Dipartimento per gli affari regionali e le autonomie, ha organizzato l’evento dal titolo “Le sfide dei territori per la ripartenza”, previsto mercoledì 23 giugno 2021 alle ore 17. L’obiettivo è raccogliere dai territori coinvolti nelle attività progettuali - Comuni, Unioni di Comuni, amministrazioni regionali - fabbisogni, idee e proposte utili a favorire la crescita delle comunità locali.

L’incontro intende consentire una riflessione su alcuni aspetti di particolare rilievo, che assumono grande centralità nel dibattito pubblico, anche in vista dell’imminente avvio del Piano Nazionale Ripresa e Resilienza (PNRR). Tra questi rientra il tema del reskilling dei lavoratori, connesso alla valorizzazione e all’acquisizione di nuove competenze nel settore pubblico.

Le complesse sfide di cambiamento e trasformazione contenute nel PNRR richiedono una Pubblica Amministrazione capace di guidare l’ambizioso processo di sviluppo del Paese. Questa rappresentazione di sintesi contempla, altresì, l’esigenza di un contingente di risorse umane adeguato agli obiettivi di crescita e miglioramento dell’efficienza e della qualità dell’azione pubblica a livello centrale e locale.

Al riguardo, tuttavia, il quadro presenta alcune dinamiche critiche. Nell'ultimo decennio, il blocco del turnover ha favorito una drastica riduzione degli occupati nel settore pubblico. Alcuni dati rendono evidente il fenomeno: i dipendenti pubblici sono poco più di 3 milioni, rappresentando il 13,4% dell'occupazione totale. La media OCSE è, al 2017, il 17,7%. Altro fenomeno connesso al blocco del turnover concerne il ricambio generazionale. Anche qui negli ultimi 10 anni per ogni neoassunto si è assistito a 3 cessazioni nelle amministrazioni centrali e a 2 nelle amministrazioni locali. Ulteriore dato su cui soffermarsi riguarda l'età dei lavoratori del pubblico impiego. L’età media del dipendente pubblico è di 50 anni (dati 2019), con distribuzioni ancor più preoccupanti: il 16% supera i 60 anni, solo il 4% ne ha meno di 30. A ciò si aggiunge un crescente e allarmante disallineamento tra l'universo delle competenze presenti nel contesto pubblico e quelle necessarie a favorire lo sviluppo del nuovo modello digitale, ecologico e inclusivo disegnato per le nuove generazioni.

Il blocco del turnover e il conseguente invecchiamento del personale occupato spiegano solo in parte queste criticità. Un ruolo preminente ha giocato in quest’ambito l’imponente calo degli investimenti in formazione, quasi dimezzati in un decennio. Minor formazione e anche meno mirata e al passo con l’immagine di una amministrazione moderna, snella, efficace. Un dato su tutti spiega questo concetto: nel 2018 la formazione ICT ha coinvolto solo il 7% dei dipendenti della PA locale.

Muovendo da questi assunti, il PNRR si propone un importante obiettivo di Riforma della PA, che si inserisce nel novero delle riforme orizzontali, ovvero quelle d’interesse traversale a tutte le Missioni del Piano. La Riforma si muove su quattro assi principali, tra cui, oltre alla buona amministrazione e alla digitalizzazione, trovano posto: l’accesso, per snellire e rendere più efficaci e mirate le procedure di selezione, favorire il ricambio generazionale e l’ingresso di professioni del futuro; le competenze, per allineare conoscenze e capacità organizzative alle nuove esigenze del mondo del lavoro e di una amministrazione moderna.

Il recente Decreto-Legge 9 giugno 2021, n. 80 (c.d. decreto-legge “reclutamento”), ha fornito una prima spinta alla riqualificazione del personale pubblico, attraverso un ripensamento delle procedure concorsuali per l’immissione di nuove competenze, tecniche e gestionali. Il D.L. ha dato la spinta, inoltre, ad una nuova visione della formazione ed avviato alcuni interventi per favorire un’articolata revisione dei percorsi di carriera della PA, incentrata su maggiori elementi di mobilità sia orizzontale, tra Amministrazioni, che verticale, per favorire gli avanzamenti di carriera dei più meritevoli e capaci.

Si tratta di un primo step che dovrà inserirsi in un disegno più ampio che garantisca alle amministrazioni una nuova strumentazione in grado di aiutarle nella pianificazione strategica delle risorse umane, incentrata su:

  • l’individuazione di profili professionali adeguati e coerenti con le nuove sfide del cambiamento;
  • un sistema caratterizzato da descrittori di competenze (incluse le soft skills) delle professionalità, da utilizzare per caratterizzare e differenziare i diversi ruoli del pubblico impiego;
  • percorsi formativi strutturati per target di riferimento e basati su un’effettiva analisi del fabbisogno.

Il PNRR si accompagnerà pertanto ad un ripensamento del pubblico impiego. Si tratta di un fattore abilitante imprescindibile, che può risultare decisivo nel far compiere quel salto di qualità necessario alle pubbliche amministrazioni impegnate nel raggiungimento di importanti obiettivi relativi alla transizione verde e digitale, al potenziamento dell'innovazione, alla ripresa dell’economia.

Su questi temi ITALIAE vuole raccogliere le idee e i progetti che i Sindaci e gli amministratori locali stanno maturando rispetto a questi importanti obiettivi e alle azioni da mettere in campo per farvi fronte. Quali sono i loro fabbisogni? Quali sono le professionalità di cui necessitano? A queste domande risponderanno con brevi contributi video:

  • Elena Gamberini, Direttore Generale dell’Unione dei Comuni Bassa Reggiana (RE);
  • Anna Maria Giacomelli, Direttore Generale della Federazione dei Comuni del Camposampierese;
  • Pietrangelo Panichi, Sindaco del Comune di Ancarano (TE).

Le testimonianze dei territori saranno approfondite da Anna Giorgi, Professoressa dell’Università della Montagna ed Alessandro Sterpa, Professore dell’Università degli Studi della Tuscia.

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