Politica di coesione: assegnati all'Italia 42,7 miliardi di euro

19 luglio 2022

Grazie all'adozione dell'accordo di partenariato per la politica di coesione tra la Commissione Europea e l'Italia, nel periodo 2021-2027 il nostro Paese riceverà dall'UE 42,7 miliardi di euro per promuovere la coesione economica, sociale e territoriale. Si vuole così favorire la crescita sostenibile, l'occupazione e la modernizzazione, riducendo nel contempo le disparità regionali: un'attenzione particolare sarà riservata alle regioni nel meridione.

L'accordo riguarda il FESR, il FSE+, il JTF e il FEAMPA; contempla 49 programmi, di cui 11 nazionali e 38 regionali, oltre a 19 dell’INTERREG relativi alla cooperazione territoriale. Gli investimenti della politica di coesione per il periodo in oggetto sono pianificati in stretto coordinamento con il Piano nazionale di ripresa e resilienza. L'accordo di partenariato stabilisce le priorità di investimento concordate e rivolte alla transizione verde e digitale dell'Italia, sostenendo nel contempo le zone più fragili a livello socioeconomico e i gruppi vulnerabili. La dotazione totale della politica di coesione, unitamente al cofinanziamento nazionale, ammonta a 75 miliardi di euro.

Oltre 30 miliardi di € stanziati a titolo del Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR) e del Fondo sociale europeo Plus (FSE+) saranno assegnati alle regioni meno sviluppate dell'Italia meridionale. Più di 8,7 miliardi di euro saranno destinati a rendere l'energia economicamente più accessibile ma anche più pulita e più sicura.
Altri 1,2 miliardi di euro saranno impiegati per migliorare l'efficienza della rete idrica nazionale, promuovendo anche la digitalizzazione e il monitoraggio intelligente nel settore del trattamento delle acque reflue. Un miliardo di euro stanziato a titolo del Fondo per una transizione giusta (JTF) contribuirà ad attenuare gli effetti della transizione verde così come a sostenere la diversificazione delle attività economiche oggi basate su industrie ad alta intensità di carbonio. Le aree più colpite sono il Sulcis Iglesiente in Sardegna e la zona di Taranto in Puglia.

15 miliardi di € provenienti dal FSE+ saranno investiti in misure di inclusione sociale e misure di politica attiva del lavoro e di formazione per dare impulso all'occupazione giovanile tramite apprendistati, lavoro autonomo e imprenditorialità. Fondi ulteriori saranno a disposizioni di attività volte ad affrontare il divario di genere, in favore del sostegno dell'imprenditoria femminile.

Ci sono poi 518 milioni di euro stanziati a titolo del Fondo europeo per gli affari marittimi, la pesca e l'acquacoltura (FEAMPA) che serviranno a realizzare un settore della pesca e dell'acquacoltura più sostenibile e a basse emissioni di carbonio nel Mediterraneo. Saranno utili anche per rafforzare la sostenibilità per lo sfruttamento e per la gestione delle risorse acquatiche e marittime, per dare impulso all'innovazione, promuovendo la decarbonizzazione dei settori dell'economia blu, la protezione dell'ambiente marino e la biodiversità.

L'accordo di partenariato 2021-2027 con l'Italia è il 17° a essere adottato dopo quelli con Grecia, Germania, Austria, Cechia, Lituania, Finlandia, Danimarca, Francia, Svezia, Paesi Bassi, Polonia, Bulgaria, Cipro, Portogallo, Estonia e Slovacchia.

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